I libri di Baires

Capplegnami_Baires_I_Limiti

28.0 – illeggibili e belli – ex impiegato di cambio Tahitiano – lingua sconosciuta – la città che vive di sogni – sofisticato traduttore simultaneo – la voce di nonni e genitori – una specie di scappatoia – Palabras dopo palabras.

Ballare con te…? Fra un secolo… anzi due…

Primo, secondo e terzo viaggio.

I libri di Baires sono calamite: non ti staccheresti mai da loro. Sono illeggibili e belli da guardare, come le opere esposte in una galleria d’arte moderna. Non esiste altra arte se non quella a noi contemporanea, inclusa quella che l’ha preceduta, prodotta al massimo da una o due generazioni addietro. Forse tre o quattro. Non più in là dell’ex impiegato di cambio Tahitiano. Quello che c’è stato prima potrebbe, senza alcun patema, scendere velocemente lungo il tubo di un cesso.

Il piacere che offrono questi libri è quello di farsi sfogliare. Le mie mani sono un browser, uno sfogliatore sdoppiato, di pagine scritte in questa lingua sconosciuta, la lingua di Cervantes, sempre alle prese con la vita scalcinata dei suoi eterni eroi e eroine.

Li curvo leggermente senza correre il rischio di lasciare dei segni di piega sulle copertine o rovinare le brossure. Con il pollice a molla faccio scorrere velocemente le pagine, sento in faccia il lieve spostamento d’aria da esse prodotto e l’odore stantio di carta e inchiostro che ne fuoriesce. Anche queste sono buone arie. Arie sane. Poi con calma, dove ci sono, le immagini, le figure: sono esse che mi attraggono, come un analfabeta, in tutto e per tutto. Qualche didascalia qua e là, qualche nota, il retro di copertina, ed il libro è presto letto. Tempo di lettura: cinque minuti a libro.

Capplegnami_Baires_Bancarelle

Una lingua usata da milioni di persone: incomprensibile questo castellano, come chiamano lo spagnolo qui a Baires, la città che vive di sogni. Come faranno a capirsi…fra di loro…? Un mistero. Usarlo quotidianamente, per le piccole cose, ordinarie, senza importanza: ha dell’incredibile. I parlatori di questo castellano pur non capendosi, nel senso letterale del termine – come potrebbero…? – riescono senza sforzi apparenti, a intendersi, a interagire e ciò che è più sorprendente: a socializzare, aiutati per i concetti base, quelli generici e generali, dall’espressione degli occhi, del naso, della bocca, delle sopracciglia, della fronte.

Il loro viso e una significativa porzione del corpo fungono da sofisticato traduttore simultaneo dei suoni emessi dalla bocca. I più bravi ed esperti riescono a decodificare anche le sequenze di fonemi più complesse ed articolate. Un colpo di magia. Una sapienza invidiabile.

Capplegnami_Baires_Clasicos

Immagino le difficoltà ed il dolore dei loro bambini e adolescenti che fino all’età di dodici quindici anni non potranno capire la voce dei loro nonni e genitori. Una sorta di via crucis decennale per questi giovanetti, il cui apprendistato, a seconda delle singole precocità, perdura così a lungo da provocare in molti di essi frustrazioni senza pari. L’intuito e l’istinto, visto che la lingua gli è ancora del tutto ostica, avulsa e incompresa, sono l’unico mezzo, una specie di scappatoia, per tentare un approccio con il mondo che li circonda.

Immagino quanto sia duro e impegnativo per loro, giovani adepti del castellano comunicare i bisogni più elementari: avere fame, sete, freddo, caldo…

Questa è la lingua usata per stampare i libri di Baires. Una lingua immaginaria, piena di trabocchetti, doppi e tripli sensi, la lingua perfetta per chi ha da scrivere e raccontare. Palabras dopo palabras. Una lingua fatta per stupire, una lingua onirica, una lingua che non conosco e non voglio imparare a conoscere.

Capplegnami_Baires_Calvino

In fila per Calvino. Non ho mai letto un suo libro, nonostante che negli anni, amici e conoscenti me ne abbiano decantato le qualità e esaltato le virtù. Ne hanno sempre parlato come fosse un vino d’annata o un formaggio speciale, prelibato, da gustare con amore e rispetto. A Baires lo hanno riproposto a colori seriali come una pop art di Warhol.

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Il più grande. Cominciare da questa biografia: Julio Cortazar. Il più bello, il più bravo, da leggere, tutto, ogni parola, ogni pensiero, ogni allegoria, ogni descrizione, un libro dopo l’altro, senza mai fermarsi, fino alla fine e poi ricominciare daccapo e così di seguito finché morte non colga. La mancanza di noia è assicurata.

Capplegnami_Baires_El_Mundo

Vorrei conoscerti. Il mio viso perché lo guardi il mondo (1962). Il romanzo di un poeta: Alfred Hayes. Il titolo è già di per sé sufficiente per andare alla scoperta di questo libro.

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L’abbraccio che non c’è. L’immagine di copertina vale il libro, qualunque libro. Andrebbe comperato e messo in bella vista in casa, in modo da poterlo guardare ogni giorno, tutti i giorni. Mariposas griegas: farfalle greche, chissà che centrano?

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Pink Floyd. Verrebbe naturale, traducendo in italian style: flusso rosa… di lisergica memoria. E invece no: il nome è composto dai nomi di due musicisti blues ammirati dai nostri. Ogni anno c’è qualche ricorrenza di questo gruppo: la nascita, la morte, la rinascita di qualcuno, l’abbandono, il ritorno, la pubblicazione di un album. Echoes e Ummagumma su tutti.

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Libertà di parlare. Siano maledetti tutti quelli che non permettono che si parli. Per loro è pronto l’inferno.

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Un ricordo di gioventù. Eric Hobsbawn, questo insegnante a Londra e Stanford, quand’ero giovane mi aveva preso, assieme a Marcuse e Nizan, più delle invisibili minigonne della mia compagna di banco dell’ultimo anno di liceo. Rivedere ora un suo libro a Baires esposto in bella vista all’Ateneo mi ha commosso. Una reliquia.

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Un sacerdote dotto e arrogante. Jacques Lacan nudo come la sua psicanalisi. Inutile acculturato, irascibile, egocentrico, pieno di sé, di smisurata intelligenza, più pazzo di tutti i pazienti che invano ha tentato di curare. Freud si sarebbe certamente vergognato di un simile epigono. Medico da strapazzo, grande letterato.

Capplegnami_Baires_Tutto_Borges

Tutto Borges, nient’altro che Borges. Nulla da dire, si sa già tutto. Le sue opere complete in cofanetto, sono un obbligo irrinunciabile. Chi non le possiede, si sbrighi e vada in libreria. Vivere senza aver letto qualcosa di lui è poco più che tirare a campare.

Capplegnami_Baires_Non_Solo_Libri

Non solo libri.

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La musica raccomandata dal libraio: tangos ovviamente.

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Le chiavi del tango. Le conosco appena, chissà come saranno, cosa saranno. Anche in questo caso la copertina è tutto. Leggere potrebbe essere un piacevole passatempo.

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L’arte nuova. La copertina non basta: bisogna guardare le pagine una a una, lentamente. Il tempo necessario: dall’orario di apertura a quello di chiusura. In alternativa comperarlo, e assorbirlo un tanto al giorno come una medicina omeopatica. Male non fa. Questa è la certezza. Farà bene? Dipende dal nostro animo. L’arte nuova è senza zucchero e senza sale. Può non piacere. Ma questa è l’arte della Baires di oggi e di domani. Deve piacere!

Capplegnami_Baires_Cocina

Libri di cucina. Impossibile non fermasi in questo reparto. Qui aumenti di peso senza mangiare, è sufficiente sfogliare.

Capplegnami_Baires_Costei

Chi è costei? Lo vedi, metti la mano in tasca, conti i pesos e lo comperi. Come resistere ad un libro così. Potrebbe essere anche non scritto, con tutte le pagine bianche o intonse ancora attaccate le une alle altre. È uno di quei libri che andrebbero letti distesi su un divano, un letto, un triclinio, mai seduti ad un tavolo.

Capplegnami_Baires_Darin

Ricardo Darin. L’attore più bravo e anche il mio preferito: in assoluto. Un libro con la sua faccia in primo piano è una garanzia. Senza nulla sapere, comprerei a occhi chiusi.

Capplegnami_Baires_Isabel

La figlia del cugino del presidente. Tutti la conoscono. I suoi libri sono in autostrada, nei grandi magazzini la trovi nel reparto giornali e riviste. Nelle librerie appena dentro l’entrata in modo che nessuno uscendo si dimentichi di comperare il suo ultimo best-seller. Il titolo è di quelli che non ammettono tirchierie, il prezzo al cambio parallelo è più che conveniente. In effetti è anche brava.

Capplegnami_Baires_Dorsi

Link: Le librerie di Baires 27.0

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