L’armadio dell’odalisca

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Il carpintero e l’odalisca. 30 – Uno pseudo viaggio – Un mucchio di donne – Uno pseudo incontro – L’armadio immaginato dell’Odalisca – Il tango è donna – Piacere fisico.

Posso…?
Non farmi niente…!

Uno pseudo viaggio

– Ho intenzione di andare.
– Quando?
– Al massimo entro due tre settimane. Se vuoi venire devi decidere in fretta.
Lo sguardo di Amedeo era determinato, allucinato, pericoloso. Gli capita di rado e quando succede non c’è verso che torni sui suoi passi. Il suo cervello ingombro e affastellato ha già deciso. Amedeo è schiavo del suo cervello. La sua mente decide senza ascoltare le altre parti del corpo a cui non resta che eseguire rassegnate e controvoglia. È sempre stato così: un cervello troppo potente in un corpo troppo debole.

Alla fine, dopo pochi minuti di ricognizione su presente e futuro, anche il possibile secondo viaggio dello scorso anno non si è fatto. Allo stesso modo del primo fra gennaio e febbraio, è rimasto un tentativo di… viaggio, un simulacro di una realtà che si è esaurita. La mezza proposta di andarsene in quell’insolito periodo – primavera a Baires – non ha avuto seguito. Non c’erano i presupposti. Amen.

Amedeo imperturbabile ha trovato la mattinata giusta. Quel giorno il sito Iberia dava ai fortunati che si collegavano una chance imperdibile: poco più, poco meno, di settecentocinquanta euro. Presa al volo… è proprio il caso di dirlo.
Andata e ritorno, Ida y vuelta, un mese meno un giorno, più di quanto servisse, ma andava benissimo come scusa per starsene lontano, lontani, dove il mondo non è uguale, la vita è diversa e l’aria è sempre in movimento…, pur non essendo migliore: Baires… ovviamente, sempre lei la meta, il sogno ricorrente, il posto dove stare senza pensieri, senza pensare. Almeno per chi arriva dall’altra parte del mare.

Lui assieme al suo fastidioso carattere sarebbe partito… Marco Polo, Barajas, Ezeiza, Bernal. Io sarei andato con lui…
A parole, con la testa, solo con quella senza il resto, immaginando giorno dopo giorno, per un mese meno un giorno, di fare quello che avrei fatto se avessi volato sul serio, sopra quello specchio di colore simil ocra, il colore del leon, che si vede guardando sotto, dopo aver sorvolato l’Uruguay: il Rio, il grande Rio così simbolico, così presente, così contaminato e orrendamente umiliato durante gli anni della follia civile.

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A tu per tu con l’odalisca

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Il carpintero e l’odalisca. 29 – Viaggio in Italia – Marco Polo – A tu per tu – Una mirada ossessiva – Di larghe vedute.

Addormentato… sul divano…
Ora tisana “benedettina”…. un po’ di miele e tanto limone…

Viaggio in Italia

Baires non è dimenticabile. Non si può dimenticare. Quest’anno niente viaggio, nessuno scalo a Barajas.
Ezeiza la porta dal cielo di Baires resterà lontana, irraggiungibile. Meglio non pensare a Baires… inutile e controproducente, ti mette in una condizione di pseudo astinenza facendo sembrare precari e stentati i momenti del giorno e della notte.

Di rado sento Giordano, il mio amico falegname di Bernal. Stranamente si è fatto prendere dal lavoro che, a suo dire, ha cominciato ad amare: – in mancanza di altro si può amare anche il proprio lavoro – così, mi ha rivelato con inconsueto disincanto, l’ultima volta che ci siamo sentiti. Una specie di seduzione posticcia, generata più dal bisogno che dal piacere.

Stento a credere, non gli credo, lo conosco, non sarebbe capace di tanto. Ha  conosciuto una persona, una donna… ecco il vero motivo, altro che lavoro. So poche cose di questa lei. È stato parco nel raccontarmi…, non è da lui: – è successo senza cercare, per pura combinazione -.
Ha annacquato la sua dedizione al tango. È evidente che questa persona non è una milonguera… altrimenti… così non sarebbe.

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Gli ho scritto alcune volte. Rare le risposte e sempre a scusarsi per non aver dato attenzione alle precedenti. Ho perso un amico, questo penso. La distanza non si riempie con le emails, gli sms, Viber, ecc. La lontananza è come il tempo: prima o poi le abitudini prevalgono, i contorni si sfaldano, restano solamente i colori mescolati fra loro, a rendere sfumata e indistinguibile ogni cosa.

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Mezzo appuntamento

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Il carpintero e l’odalisca. 28 – Cadavre exquis – Nostalgia porteña – Niente odalische – Trieste come Baires – Dubbio, polvere e simbolismo – Due amiche da lontano – Dentro la ex pescheria – Pietre, lacrime e relitti – La sosia dell’odalisca.

Non ho segreti… in cucina…
Empanadas o strudel salato: tre gusti distinti: uno meglio dell’altro….

Cadavre exquis

– Sei connesso?
– Sai che ora è?
– Le otto… di mattina… sabato. Sono al secondo tazzone di caffè.
– Imbecille qui sono le quattro, fa ancora buio, perché mi hai svegliato?
– Non lo so. Se vuoi ci sentiamo più tardi…
– Oramai sono in piedi… faccio pipì, aspetta… Allora que pasa?
– La sosia dell’odalisca…? Quella incontrata sul ferry… da Colonia del Sacramento, non dirmi che non ti sei dato da fare per rintracciarla.
– Certo che mi sono dato da fare e naturalmente l’ho beccata. Non è stato difficile.
– Spiega!
– Non ora… Casomai dopo. Mi aveva dato un mezzo appuntamento.
– Un mezzo… cosa?
– Sono parole sue. Anche io me lo sono chiesto.
– Perché non chiedere a lei?
– Troppo semplice.
– Mezzo nel senso che anziché durare quanto necessario si sarebbe interrotto sul più bello? Oppure che vi sareste visti a metà strada fra Quilmes e La Plata? O ancora… che non vi sareste visti per niente perché avreste fatto solo un tratto di strada: tu da una parte, lei dall’altra? Oppure che avreste parlato senza cenare, o cenato senza parlare… in silenzio… come due Sadhu?
– Smettila! Le ho proposto di giocare ai “cadaveri eccellenti”. Anziché carta e matita…, Whatsapp.
– Ha accettato?
– Si è divertita… lo vuole rifare…
– Quando…? Al prossimo mezzo-appuntamento? Fammi vedere sono curioso.

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– Non è necessario capire tutto… vieni a trovarmi?
– Verrò senza capire…
– Non venire! Finalmente ho dormito bene. Di notte vorrei… dormire. Ero distrutta, giornata lunga, non sono abituata…
– Ti ho trovata… avresti mai detto…?
– Ero a pranzo, un inizio di mal di testa… non voglio ammalarmi.
– Copriti…
– Allora vuoi venire da me… si o no?
– Non è proprio il caso…
– Sono rientrata sana e salva. Anche stavolta i lupi non mi hanno presa. Potrei civettare… ma con chi… Certi uomini sono polipi… perdono il loro tempo, sono diventata insensibile: a tutto!
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