19.2 – Contabilità argentina III parte – mercatini e bancarelle – vetrinismo o cazzeggio – ricchi e presidenti – poveri e potenti – giardiniere spontaneo – decoratore di ricordi – milonguera pura – un pollo a testa.
Balli?
Ancora non so, ma ti saprò dire…
Venti sono già state impegnate. Me ne restano quattro… libere? Se voglio il tango devo approfittarne. Adesso o mai più.
Fra mercati, mercatini e bancarelle il consumo è di circa due ore al dì, una specie di prescrizione medica obbligatoria, un’immersione purificatoria imprescindibile. Dall’antiquariato vero-falso, all’usato vero, al cerebro modernariato senza latitudine, al tutto in uno: frutta, verdura, materassi, simil gioielleria, artigianato a macchina e a mano, bigiotteria, souvenir cimiteriale.
Che cosa sono il bellissimo cimitero monumentale di Recoleta e dintorni se non questo. Nel mastro mercatini va considerato a pieno titolo il vetrinismo o cazzeggio da marciapiede con scanning puntuale di ogni merce, oggetto, reliquia esposta al di là del vetro.
Prima di partire avevo altro per la testa. Un’idea fissa: una visita al Chacarita lo sterminato camposanto barocco di Baires. Alla fine il tempo è mancato e la non poca distanza da Bernal, ha fatto il resto.