26.1 – strisce di scotch senza colla – reliquie neanche tanto pagane – tapas y picadas – verde bottiglia e grembiule nero – milonguera di buone speranze – padre succedaneo – pseudo etica – in tasca o per terra.
Di fretta, senza badare a cosa scrivere… fra un’ora comincia una “clase”.
Ho ballato… e… sudato…
Secondo e terzo viaggio.
Domenica. Giorno di sfinimento a San Telmo: solita gran buffe di turisti in cerca di emozioni e recuerdos porteños. Da conservare entrambi il più a lungo possibile.
Amara sorpresa: lo spazio all’angolo sud ovest rivestito di vecchio linoleum, tenuto assieme con strisce di scotch senza colla al porfido della piazza, è vuoto. Un’eccezione ed una sfiga: non poteva capitare che a noi. Niente esibizione di milongueros di strada. Il solo motivo per cui sono qui oggi è saltato.
Quindici giorni fa presso un antiquario in fondo ad una breve galleria a due quadras da Dorrego, avevamo adocchiato un appendi ombrelli english old style in legno di ciliegio e metallo finemente adornato. Amedeo si era convinto per l’acquisto, tuttavia si era riservato una riflessione. Ci siamo ritornati: breve trattativa, sconto minimo, preso. Non per niente glielo avevo indicato io. Non per niente gli è subito piaciuto.
Con il cimelio in mano, avvolto in pagine di vecchi numeri della Nacion, di nuovo in direzione della plaza. Non mi dò pace per il tango che questa domenica è assente da San Telmo.
Approfittando di un attimo di distrazione di Amedeo, intento ad esaminare vecchie posate Cristofle, come fossero reliquie neanche tanto pagane, scatto via alle sue spalle. Corro fra le persone, schivandole come birilli, a controllare se i milongueros di strada sono arrivati: nada, ninguno. Mi devo rassegnare.
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