28.1 – A precipizio sul water – calma placida – frenesia iconoclasta – perdere l’equilibrio – una parvenza di valore – geometrie arancioni – senza alcun rimpianto – come un barbagianni – avanzi di un asado – uno spazio grande quanto un fazzoletto.
Che fai di bello?
Never more… (E.A. Poe) – Nunca mas… (per gli argentini) – Mai più…!
Terzo viaggio.
I mesi sono volati via. Di corsa: fra tango, donne e dolori…
Ma… tornando ad un venerdì dello scorso febbraio: …il caldo dell’estate australe è avvolgente, non lascia scampo, la brezza costante mitiga appena il senso di soffocamento, sono le due del pomeriggio, i piatti sono lavati, la pancia è piena e le tazze grandi, colme di caffè bollente sono pronte.
Aspetto… non arrischio, non voglio scottarmi le labbra, guardo Amedeo che come al solito a quest’ora ripassa per la seconda volta (la prima è di mattina presto, appena sveglio, la terza è di notte a qualsiasi ora, prima di andare a letto) il suo quotidiano on line preferito sul nuovo iPad mini, che funziona benissimo nonostante il suo scetticismo iniziale dovuto alle sue grosse dita, sproporzionate rispetto alle dimensioni ridotte del display.
Ora invece ci si è affezionato a tal punto che in casa non lo molla mai, nemmeno per fare pipì: lo appoggia sullo sciacquone in equilibrio instabile a precipizio sul water. Fino ad ora gli è andata dritta.